LA STORIA
Nel cuore di Altofonte, tra le fronde che un tempo ombreggiavano il Parco Nuovo dei re normanni, sorge una gemma di storia e spiritualità: la Cappella Normanna.
Testimone silenziosa di un’epoca in cui Oriente e Occidente si fondevano in un’unica visione di bellezza e potere, la Cappella fu voluta da Ruggero II nel XII secolo come parte della sua residenza estiva.
Ancora oggi conserva la sobria eleganza dell’architettura normanna, arricchita da raffinati motivi arabo-bizantini, segno di un dialogo tra culture che rese la Sicilia un crocevia di civiltà.
Nel 1307, con la fondazione dell’Abbazia cistercense di Santa Maria di Altofonte da parte di Federico II d’Aragona, il luogo divenne centro di vita monastica e spirituale. Attorno ad esso si sviluppò il borgo che oggi conosciamo come Altofonte.
La Cappella, inizialmente luogo di culto privato, fu gradualmente integrata nella vita religiosa del paese.
LA CONFRATERNITA
Nel 1574, con il progressivo ritiro dei monaci cistercensi, la Cappella fu affidata ai cappellani e ai contadini locali.
Da quel momento nacque una nuova realtà ecclesiale e comunitaria: la Confraternita del Santissimo Sacramento in San Michele Arcangelo, con sede presso la Cappella Normanna.
La Confraternita ha come missione quella di custodire la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, promuovere la devozione al Santissimo Sacramento e animare la vita liturgica della comunità.
Alla sua fondazione contava circa 100 confrati, tutti uomini, in gran parte contadini e cappellani.
Dal 2016, la Confraternita si è aperta anche alle donne, che oggi partecipano come consorelle.
Oggi i membri sono 46, guidati da un Direttivo eletto annualmente:
- Presidente: Bentivegna Mario Salvatore
- Vicepresidente: Grimaudo Raffaele
- Cassiere: Di Gaetano Dino
- Segretario: Calisti Francesco
- Consigliere: Ciaccio Vincenzo
ABITI TRADIZIONALI
Durante le processioni solenni e le principali celebrazioni liturgiche, i confrati indossano un abito tradizionale composto da:
- Abito lungo bianco
- Copricapo bianco ricamato (visiera), un tempo usato per coprire il volto
- Cappello con il ricamo del Santissimo Sacramento e le iniziali del confrate
- Mantello bianco con ricami simili al copricapo
- Cravatta celeste con ricamo dorato del Santissimo Sacramento
- Cordone rosso al cinto, con rosario in madreperla
Per gli altri momenti di preghiera e partecipazione comunitaria, come novene, adorazioni e incontri liturgici, si indossa invece un abito più semplice:
- Casacca bianca
- Cinta di damasco dorato a fiori, con fiocco e frange dorate
- Bordature in passamaneria dorata sulle spalle
- Ricamo del Santissimo Sacramento sul petto
- Immagine in argento di San Michele Arcangelo sul retro, con la scritta:
“Confraternita SS. Sacramento in S. Michele Arcangelo”
IL CULTO
Nel corso dei secoli, la Confraternita è diventata un pilastro della spiritualità altofontina.
Si occupa della cura dell’altare del Santissimo, promuove la preghiera comunitaria, sostiene opere di carità e organizza momenti di fraternità.
Tra le celebrazioni più sentite vi è la Solenne Processione del Corpus Domini, che si tiene ogni anno dopo la Solennità della Santissima Trinità.
In questa occasione, l’Eucaristia viene portata in processione per le vie del paese, come segno visibile della presenza di Cristo tra il suo popolo.
Il momento culminante dell’anno è la Festa di San Michele Arcangelo, il 29 settembre, durante la quale la comunità si raccoglie attorno al suo patrono tra liturgie solenni, processioni, benedizioni e momenti di gioia condivisa.
La Confraternita partecipa attivamente alle celebrazioni della Parrocchia Arcipretura Santa Maria d’Altofonte, contribuendo alla trasmissione della fede, alla conservazione delle tradizioni locali e alla formazione spirituale dei fedeli, in particolare dei giovani.
UNA STORIA CHE VIVE
Due luoghi, due storie, un’unica anima: quella di Altofonte, che da secoli intreccia arte, fede e comunità.
La Cappella Normanna e la Confraternita del Santissimo Sacramento non sono soltanto testimonianze del passato, ma presenze vive, che continuano a parlare al cuore di chi sa ascoltare.
Custodiscono il respiro profondo di Altofonte e la sua vocazione alla bellezza, alla preghiera e alla fraternità.








