L'Abbazia di Santa Maria di Altofonte nacque per volontà di Federico II D'Aragona

DAL VOSTRO PARROCO SAC. LA VERSA VINCENZO

Carissimi fratelli e sorelle,
dopo vent’anni di servizio pastorale, qui ad Altofonte, sotto lo sguardo di Maria e della madre Sant’Anna, sono chiamato dal Signore, attraverso il nostro Vescovo Gualtiero, a lasciarvi per andare a continuare il mio servizio pastorale in una nuova comunità parrocchiale: la chiesa madre di Partinico, che sin d’ora saluto con affetto.

Non vi nascondo la profonda inquietudine che provo nel comunicarvi questa notizia. Ogni distacco, soprattutto dalle persone che si amano, che ci sono state vicine, con le quali si sono condivise gioie e dolori, fatiche e speranze, affetti e collaborazione, genera incertezza e quel senso di vuoto che modifica quelle relazioni umane che si sono consolidate nel tempo, maturando legami di fraterna amicizia, e che fanno della comunità parrocchiale una vera famiglia.

Durante i giorni di attesa che hanno preceduto questo annuncio, ho guardato con fede e fiducia il quadro dell’Annunciazione che troneggia sull’altare maggiore della nostra chiesa. L’Eccomi di Maria rivela non solo la disponibilità della fanciulla di Nazareth ed accogliere la volontà del Padre, ma indica anche a me di camminare con la stessa fede e obbedienza. È la Vergine Maria, proprio Lei, che mi invita a mettermi in questa logica. È Lei che mi ha spinto a superare quelle resistenze che ho provato nel ricevere questo invito da parte del Vescovo.
Quanta sofferenza nel dare la mia disponibilità a questo cambiamento! Sotto lo sguardo di Maria, nella preghiera e nell’ascolto del Signore ho sentito la spinta a lasciarmi andare ad accogliere qualcosa di più grande, ad affidarmi totalmente a Dio nella certezza che il mio “eccomi” è sostenuto dalla grazia dello Spirito Santo che sempre guida e sostiene il mio cammino e mi chiede di affidarmi con generosa disponibilità.

Ora chiedo la vostra preghiera per prepararmi ad iniziare questa nuova esperienza a Partinico.

Ringrazio il Signore che ha messo nel mio cuore questa risposta generosa. Di questo sono consapevole: solo Lui ha potuto darmi questa forza nel dire il mio “si”, perché mi sento legato a questa comunità, che ho servito con amore e dalla quale sento di ricevere affetto e stima, non solo da coloro che frequentano abitualmente la parrocchia, ma anche da tanti che, pur distanti dalla pratica religiosa, sento ugualmente vicini, affettuosi e desiderosi di dialogo e amicizia.

Di tutto sono grato, della vostra bontà e anche della comprensione per i miei limiti e le mancanze che in tutti questi anni sicuramente ho manifestato. Consapevole di ciò, ma con chiarezza di fede nella mia missione di guida della comunità, ho cercato di orientare la vita della parrocchia al Signore Gesù; ho scelto di seguire l’insegnamento di Giovanni Battista: Lui deve crescere e io devo diminuire. Le azioni, le proposte nel cammino credente, gli insegnamenti, così come pure gli incontri di catechesi e formazione, ho voluto che avessero il loro centro in Gesù maestro, via, verità e vita, da incontrare nella liturgia celebrata, soprattutto nella messa e nell’adorazione eucaristica settimanale, scuola di preghiera per crescere nell’incontro personale con Gesù.

Mi sono impegnato per una comunità che potesse “narrare” la presenza di Gesù in questa nostra realtà segnata da tante luci di fede ma anche da tantissime ombre che spesso ne rivelano il male più o meno visibile a tutti. Dai bambini più piccoli, ai ragazzi più grandi, per loro ho desiderato che accogliessero la Parola di Gesù, via di salvezza e di gioia e, attraverso i sacramenti, celebrati e vissuti come dono, vivere la fraternità e la condivisione secondo l’insegnamento di Gesù: “Da come vi amerete vi riconosceranno”. Cuore della Comunità è l’oratorio Giovanni Paolo II, sempre al centro dei miei pensieri. Tanto è stato fatto in questi lunghi anni, ma tantissimo rimane da fare. I ragazzi sono sempre una risorsa e ricchezza per la Comunità, la quale deve fare tanto per loro. Il mio desiderio, ancora purtroppo non realizzato: fare dell’istituto delle suore salesiane un centro per tutti i ragazzi. Spero e prego affinché questo sogno diventi realtà.

Credo che oggi tutti possiamo riconoscere che i semi sparsi in questi anni vanno germogliando in una chiesa-comunità che va diventando sempre più sinodale e che, attraverso il Consiglio Pastorale e il Consiglio per gli Affari Economici, riesce a camminare nella fede e a condividere le ansie e la speranza di una Chiesa chiamata a vivere la fede nel proprio territorio.

Sento il bisogno di ringraziarvi per la paziente fatica nell’ascoltarmi e nel comprendermi; solo rimanendo nel dialogo ci si può aprire ad un confronto rispettoso delle sensibilità e diversità.

Prego il Signore e auguro a tutti voi che il cammino iniziato continui nella crescita sotto la guida del nuovo parroco don Mario Campisi che vi chiedo di sostenere con generosa e responsabile collaborazione.

La distanza dai luoghi non impedirà l’amicizia, la fraternità e la stima di tutti questi anni. Siamo consapevoli di vivere nell’unica Chiesa.

Mentre vi scrivo queste poche righe non posso dimenticare tutte quelle persone che in questi lunghi anni mi hanno dimostrato affetto, attenzione e tanta collaborazione alla parrocchia. Gli ammalati, con la loro gioiosa accoglienza, le persone bisognose che attraverso la Caritas parrocchiale hanno avuto aiuto e attenzione; i tanti operatori pastorali che nella liturgia e nella catechesi hanno
collaborato alla missione della parrocchia. I gruppi, i movimenti, le confraternite con le quali la scelta dell’ascolto e della formazione mensile ha prodotto frutti di maggiore inserimento e collaborazione nella vita della parrocchia e ai quali sono grato per l’impegno nel custodire e promuovere la pietà popolare e le tradizioni della comunità. Il mio grazie a coloro che con amore si prendono cura del decoro e della pulizia della chiesa. Quante persone devo ringraziare! Vi porterò tutti nel mio cuore e nelle mie preghiere, solo così potrò mostrarvi la mia gratitudine. Grazie a tutti!

Desidero rivolgere anche un pensiero alla comunità civile, alle varie Amministrazioni che in questi vent’anni si sono succedute nel governo del paese: sempre ho trovato accoglienza, ascolto, disponibilità, collaborazione. Pur nel rispetto dei diversi ruoli, hanno offerto interazione e servizi per la crescita del bene comune, bene che ha trovato risvolti positivi con tutte le realtà educative che
operano nel territorio.

Mentre ringrazio tutti e ciascuno di voi, vi chiedo di continuare questo cammino di fede nella certezza che il nuovo parroco don Mario Campisi continuerà ad accompagnarvi affinché la Comunità rimanga salda nella speranza e nella carità.

Vi assicuro la mia preghiera e ancora Vi chiedo di pregare per me, mentre con affetto Vi benedico.

Il Vostro parroco
Sac. Vincenzo Antonino La Versa